"Dal 2002 al 2020 l'Europa ha stanziato 10,3 miliardi di euro alla Turchia con l'obiettivo finale di concederne l'ingresso nella Ue. E' un insensato flusso di denaro verso un Paese che non può farne parte", sostiene Ciocca dopo l'intervento militare in Siria. "Sulle importazioni - aggiunge - forse non tutti sanno che il maggior azionista del principale produttore di acciaio turco è proprio il fondo pensionistico delle loro Forze armate.
Le importazioni in Europa quindi non solo danneggiano le nostre produzioni, ma arricchiscono allo stesso tempo le casse dell'esercito di Ankara".
Angelo Ciocca denuncia anche che "altri 14,5 miliardi sono stati messi a bilancio per i prossimi sette anni per sostenere l'ingresso di nuovi Paesi tra cui la Turchia". "L'Europa - conclude - pensa forse di punire questo Paese regalando altri miliardi? Un atteggiamento insolito quello di Bruxelles che vorrebbe condannare quanto sta accadendo in queste ore stanziando altre risorse!".
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