"La rappresentanza di genere non basta a rafforzare l'Unione europea", si legge nel manifesto, in cui si chiedono "risorse economiche per un bilancio di genere europeo volto a finanziare politiche pubbliche e programmi per contrastare le disuguaglianze economiche e sociali tra donne e uomini.
Condizioni di lavoro dignitose, contrasto alla disparità salariale, riconoscimento dei diritti pensionistici derivanti dal lavoro di cura e un welfare centrato sulle persone che assicuri i servizi di cura universali all'infanzia e alle famiglie". Nel manifesto si chiede inoltre "un salario minimo europeo da estendere anche alle donne e agli uomini che prestano lavoro di cura all'infanzia, agli anziani, malati e disabili" e "un sostegno alla maternità e alla paternità dei giovani", oltre a investimenti massicci in istruzione e formazione e l'obiettivo minimo obbligatorio del 40% di donne nei consigli di amministrazione delle imprese europee.
Tra le prime firmatarie del manifesto ci sono Patrizia Toia, capodelegazione degli eurodeputati Pd, l'eurodeputata Silvia Costa, la senatrice Valeria Fedeli e la deputata Marina Berlinghieri.
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