Un film, il suo, che tocca il tema del cambiamento climatico, "centrale nella realtà odierna che riguarda la vita delle persone", ha spiegato, invitando "a cambiare il nostro modo di vita e cercare di essere positivi e speranzosi" sul futuro. Un tema, quello del clima, "anche al centro del dibattito del Parlamento europeo, ha aggiunto, annunciando poi che il suo prossimo lavoro "sarà sugli esseri umani e sulla società umana".
Sia "Woman at War" che le altre due pellicole finaliste - "The Other Side of Everything" di Mila Turajlic e "Styx" di Wolfgang Fischer - "sono film molto politici, mostrano delle donne molto forti come protagoniste, e questo è importante", ha precisato l'europarlamentare Petra Kammerevert (S&D). A dirsi molto grato all'Europarlamento anche l'austriaco Fischer che ha toccato il tema dei migranti, cercando di dare un "impatto emotivo diverso rispetto allo snocciolare statistiche e numeri" e sul quale "bisogna trovare delle soluzioni". "Siamo un Parlamento straordinario, l'unico che ha assegnato un premio di questo tipo" e "vogliamo rispecchiare e rendere visibile la molteplicità delle culture", ha aggiunto Evelyne Gebhardt (S&D), vicepresidente del Pe.
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