Lo afferma l'associazione europea che raccoglie i musicisti indipendenti, Impala, chiedendo "libertà ed equità" perché gli artisti possano continuare a creare e il pubblico esplorare nuova musica, "ma non tutti nel mondo digitale giocano rispettando le regole". Il punto è uno solo: "se sei nel business del fornire accesso alla musica, hai bisogno di una licenza da parte delle persone che la hanno creata, e devi condividere i ricavi in modo corretto", spiega Impala, che invita a ricordare "perché i big tech e le piattaforme sono inclini ad aggrapparsi al vecchio mondo": "dopo tutto, stanno andando benissimo nel far soldi, controllare i dati, manipolare l'opinione pubblica e non pagare le tasse". Per questo "a loro piace il mondo digitale così com'è". Da qui il sostegno di Impala alla riforma Ue del copyright e al voto al Pe.
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