"Dei dieci punti dell'European Multilevel Strategy for Migration - continua - ben quattro sono già contenuti nella proposta di riforma votata dai due terzi del Parlamento europeo, come ad esempio la cancellazione del criterio del primo Paese d'ingresso, la ripartizione automatica e obbligatoria in tutti i Paesi Ue dei richiedenti asilo, e le sanzioni sui fondi strutturali per chi non accoglie. Mentre la parte relativa all'esternalizzazione delle frontiere è un chiaro cedimento alla linea Salvini e all'asse con i paesi Visegrad". Ma, sottolinea ancora Schlein, "è una strategia che non dice nulla di nuovo rispetto a quanto hanno già fatto sino ad oggi. Sono anni che i governi europei provano ad adottare questa strategia, ma non ha mai funzionato, salvo che violare diritti fondamentali altrove.
Per ora l'unica vera novità è un governo che ha due linee sull'immigrazione contrastanti che determinano una progressiva e rapida perdita di credibilità del nostro Paese nei confronti dei partner europei". "Non c'è soluzione, specie per l'Italia - conclude l'europarlamentare - che non passi da una maggiore solidarietà europea e quindi dalla riforma di Dublino".
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