"Passare dal tempo
dell'incertezza al tempo della responsabilità", grazie ad una
nuova Politica agricola comune che sia motore di crescita, per
un Europa unita e un un Mediterraneo coeso e integrato. Così il
presidente della Confederazione italiana agricoltori, Dino
Scanavino, nel ricordare l'insegnamento di Giuseppe Avolio,
storico presidente della Confederazione, ha portato nelle stanze
della politica europea una nuova sfida: fare crescere il reddito
degli agricoltori e diventare nel contempo strumento di sviluppo
della società. Anche rispetto ai flussi migratori - ha detto
Scanavino "bisogna passare da un approccio assistenziale ad una
formazione imprenditoriale affinché i migranti possano ritornare
alle loro terre per contribuire alla sovranità alimentare".
Tra i numerosi intervenuti al convegno, il vicepresidente del
Parlamento europeo David Sassoli, ha chiesto una rappresentanza
attiva e responsabile da parte del mondo agricolo "accantonando
i dibattiti spesso populisti". Il sottosegretario alle politiche
agricole Giuseppe Castiglione ha poi ricordato che in Italia non
si é riusciti ancora a utilizzare bene le risorse Ue 2014-2020
perché manca un dibattito sufficiente sul futuro delle Regioni.
L'eurodeputato Andrea Cozzolino (S&D) ha invece messo in guarda
contro il rischio di "una rinazionalizzazione della Pac".
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