"Bisogna preservare un'equa rappresentanza a livello di presidenze delle maggiori istituzioni europee - ha aggiunto Pittella -. Non accetteremo mai un monopolio dei popolari, una delle tre presidenze deve andare alla famiglia socialista".
Il capogruppo ha pero' smentito che la sua candidatura sia stata presentata meramente per assumere una posizione negoziale volta a ottenere vantaggi sul fronte del Consiglio europeo, attualmente presieduto dal popolare Donald Tusk. "La nostra battaglia - ha comunque affermato Pittella - la faremo insieme ai leader e la faremo in contemporanea sul Parlamento e sul Consiglio".
Il compromesso che sanciva la distribuzione delle tre presidenze, con il Parlamento europeo presieduto dal socialista Schulz, "e' stato rotto - ha ribadito Pittella - e non da noi.
Ora occorre aprire una fase nuova con una nuova agenda per la seconda parte della legislatura. Serve una svolta progressista e vogliamo archiviare l'austerita'".
"Ora - ha concluso Pittella - mi confrontero' con tutti i gruppi a eccezione delle forze estremiste di destra per trovare convergenze su questi punti e sulla mia candidatura".
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