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Ambiente: Uggias (Idv): "Presto iniziativa parlamentare contro amianto"

Redazione ANSA

STRASBURGO - "A breve lanceremo un'iniziativa parlamentare volta a debellare la piaga dell'amianto, un materiale altamente nocivo per la salute umana e purtroppo ancora fortemente presente sul territorio europeo. L'amianto rappresenta la prima bomba ecologica in Italia e la seconda in Europa, dopo le centrali nucleari". Lo annuncia Giommaria Uggias, parlamentare europeo dell'Italia dei Valori, a seguito del seminario sull'amianto tenutosi la settimana scorsa a Bruxelles, e al quale hanno preso parte numerosi esperti.

 

Tra questi il Professor Alessandro Gualtieri, professore di Mineralogia presso l'Università di Modena, che ha illustrato un metodo di smaltimento dell'amianto alternativo al conferimento in discarica con il recupero produttivo del residuo; Giampaolo Liliu, membro dell'Associazione ex esposti amianto, che ha raccontato il punto di vista e le problematiche dei lavoratori esposti all'amianto; l'avvocato Mariacarla Borghi, che ha inquadrato la normativa europea e italiana di riferimento, e l'avvocato Giovanni D'agata, del dipartimento nazionale per la tutela dei consumatori dell'Italia dei Valori, che ha descritto l'operato dello "Sportello dei Diritti", impegnato da anni in battaglie a favore dei cittadini. Il seminario sull'amianto, intitolato provocatoriamente e retoricamente Amianto: problema risolto?- spiega l'Eurodeputato: "è servito ad aggiornare il quadro della situazione mondiale e a riaccendere i riflettori su una questione ecologica di proporzioni bibliche che sembra essere stata eliminata dalle agende politiche".

 

"Il problema continua ad esistere - rilancia l'allarme Uggias -. L'amianto continua a essere estratto in molte parti del mondo, tra cui Canada, Brasile, Russia; lavorato in altre, come ad esempio in Messico; ed esportato in altre ancora, come ad esempio l'India. L'incubazione delle patologie da amianto ha una durata di 40 anni. Secondo proiezioni, il picco a livello annuo della mortalità da amianto si avrà tra il 2015 e il 2020". "Mentre in altre parti del mondo si continua a estrarlo ed esportarlo per costruire in cemento-amianto, in Europa, dove la normativa ha lasciato agli stati membri il compito di bandirne l'uso, le attività di bonifica procedono con estrema lentezza e su iniziativa di singoli cittadini o di piccoli enti locali. Chi ha l'amianto in casa e vuole liberarsene, è costretto a pagare il costo dello smantellamento, dice in sostanza la normativa vigente.

 

Logico, dunque - aggiunge Uggias - che le attività di bonifica siano pressoché ferme. Si è costruito troppo e per troppi anni in cemento-amianto, la cui diffusione si attesta attualmente intorno alla spaventosa cifra di 2 miliardi di mq. Nonostante le notizie sulla sua nocività risalgano ai primi anni del '900, le ditte produttrici hanno continuato colpevolmente la loro attività. Per questo è necessario attivare la politica comunitaria, affinché siano introdotte norme precise che obblighino gli Stati Membri a impegnarsi a collaborare allo smaltimento di questo materiale - conclude l'europarlamentare - che continua silenziosamente a mitigare vittime" .

 

 

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