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Ogm: ogni Paese Ue potrà decidere se coltivarli o no

Presidenza italiana spunta prima intesa dopo anni di negoziati

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - "E' a portata di mano la decisione finale sulla libertà degli Stati di coltivare o meno Ogm nell'Ue". Il twitter del Presidente italiano e ministro per l'ambiente Gian Luca Galletti, é giunto all'1,37 nella notte tra mercoledì e giovedì, annunciando l'accordo di principio raggiunto dopo oltre sei ore ininterrotte di trattative, con i negoziatori del Parlamento e della Commissione europea. Accordo, che se otterrà il via libera definitivo, potrà essere applicato dalla primavera del 2015.

Poche righe, per un'intesa che la maggioranza dei cittadini italiani attende da anni (il 76% sono per la libertà di vietare gli Ogm), frutto di un lavoro portato avanti da Galletti insieme al ministro per le politiche agricole e alimentari, Maurizio Martina, che si é detto soddisfatto del compromesso raggiunto.

L'intesa - se approvata definitivamente - permetterà di giungere ad una decisione che alcuni definiscono già 'salomonica': ogni Stato membro infatti deciderà se coltivarli o meno, su parte o su tutto il loro territorio nazionale; non verrà chiusa la porta alla coltivazione degli Ogm negli Paesi Ue che invece desiderano farlo; e non si andrà a incidere sulla valutazione scientifica del rischio, da parte dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, (Efsa). Galletti ne é convinto: il compromesso "é equo e bilanciato, attento a valorizzare la realtà dei singoli Stati e a garantire la libertà di scelta". Convinto "dell'importate passo avanti realizzato" anche il negoziatore per il Parlamento, il presidente della commissione ambiente, salute e sicurezza alimentare, Giovanni La Via (Ncd/Ppe).

L'Italia tuttavia, non può ancora abbassare la guardia se vuole che siano i singoli governi Ue ad avere l'ultima parola in materia di Ogm: é necessario che ora l'intesa di principio ottenga l'accordo degli ambasciatori dei 28 Stati membri Ue (il prossimo 10 dicembre), quindi l'avvallo del Consiglio ambiente dell'Ue (il 17 dicembre) e a metà gennaio il voto in plenaria all'Europarlamento. Novità giungeranno anche dalla Commissione europea: ci sarà infatti, una revisione della procedura di autorizzazione degli Ogm da parte di Bruxelles". Restano in vigore le norme di commercializzazione di prodotti transgenici autorizzati dall'Ue, per la produzione di alimenti e di mangimi.

L'intesa di principio ha provocato una vera e propria alzata di scudi. Si sono rallegrati il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis, il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, Dino Scanavino della Cia, il gruppo dei Socialisti e Democratici del Parlamento europeo. Dal Parlamento italiano il presidente della commissione ambiente Luca Sani(Pd) e Nicodemo Oliverio (Pd), capogruppo in commissione Agricoltura. Corposo anche il fronte di coloro che sono critici: dagli ambientalisti di Greenpeace all'eurodeputata Eleonora Evi (M5s), secondo cui il Parlamento ha fatto un passo indietro su quasi tutti i fronti, da Confeuro a EuropaBio. Al momento però, l'unica certezza é che dopo otto presidenze Ue che hanno fallito, il percorso pragmatico scelto dalla Presidenza italiana e dal Parlamento dovrebbe portare ad ogni Stato la libertà di scelta.

 

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