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Tlc: Ue, verso rinvio 'sine die' fine roaming

Divergenze stati membri ampie, pacchetto Kroes rischia stallo

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - Si va verso un rinvio 'sine die' della fine del roaming, uno degli elementi centrali del pacchetto Kroes per il mercato unico delle tlc che ha spaccato gli stati membri, e su cui è molto difficile che domani il consiglio Ue riesca a trovare un'intesa per avere un mandato negoziale con l'Europarlamento. "Nonostante gli sforzi" della presidenza italiana, che ha lavorato sin dall'estate per cercare di avvicinare le posizioni dei 28 e quella del Parlamento Ue, spiegano fonti della presidenza, "le differenze restano molto ampie".

 

Il pacchetto Kroes, che l'Italia aveva deciso di cercare di portare avanti concentrandosi solo sui punti chiave del roaming e della net neutrality, sembra destinato quindi ad andare verso lo stallo. E a gennaio, quando la presidenza del Consiglio Ue passerà nelle mani della Lettonia, il governo italiano è intenzionato a presentare un suo contributo forte per far avanzare il dossier, che finora non ha potuto mettere sul tavolo dovendo agire da 'onesto mediatore'.

 

La data per la fine del roaming che il documento preparato dalla presidenza italiana sullo 'stato dell'arte' delle discussioni tra i 28 ha avanzato - nella ricerca di una posizione di compromesso - è fissata un anno dopo quella proposta dall'Europarlamento (il 15 dicembre 2015) e sei mesi dopo rispetto a quella della Commissione (primo luglio 2016), ma ancora gli stati membri hanno evidenziato la necessità di analizzare "ulteriormente le implicazioni sui mercati nazionali". I regolatori europei (Berec), tra l'altro, presenteranno la loro opinione su un'eventuale fine dei sovraccosti del roaming a inizio dicembre. 

 

La Commissione, e in particolare il vicepresidente Andrus Ansip, è preoccupata per la piega che i negoziati hanno ormai preso in Consiglio, dove gli stati membri sono divisi nonostante gli appelli ad essere più ambiziosi. Tanto che un "pacchetto per il mercato unico digitale" è già menzionato tra le iniziative principali per il 2015 nei documenti di lavoro della Commissione Ue, anche se non ancora ufficialmente confermato. Bruxelles potrebbe infatti, dato il probabile stallo, ritirare il pacchetto Kroes per lavorare a uno nuovo. Se tra sei mesi però non si vorrà ritrovare nella stessa situazione di oggi, dovrà trovare il modo di 'ammorbidire' gli operatori tlc su temi caldi come per esempio il quadro normativo per aiutare gli investimenti o le regole sulla concorrenza. Altrimenti i consumatori rischiano di continuare a pagare il roaming.

 

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