Secondo altre fonti, tutti i Paesi sono rimasti arroccati sulle proprie posizioni. L'unica vera variazione nel testo sulla bozza di riforma portata tavolo oggi è stata quella che inaspriva la parte sulla responsabilità, innalzando da cinque a otto anni la responsabilità stabile per il primo ingresso di un migrante, dopo che al Coreper della settimana scorsa molti Paesi avevano giudicato inaccettabile l'abbassamento da dieci a cinque anni. Italia, Spagna, Grecia, Malta e Cipro la vorrebbero vedere la responsabilità fissata ad un massimo di due anni.
Alla cena del vertice sui Balcani, della settimana scorsa, a Sofia, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha chiesto ai leader una svolta sulla riforma del Regolamento di Dublino, entro fine giugno, prima che scada il mandato della presidenza di turno bulgara e subentri quella austriaca.
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