"L'Unione europea è un'unione di
democrazia e di valori e la difesa di questi valori e principi è
un dovere comune di tutti gli Stati membri, senza alcuna
eccezione". Così il portavoce del presidente Ue Jean-Claude
Juncker, Margaritis Schinas, ha risposto alle domande dei
giornalisti sulle recenti elezioni in Ungheria, aggiungendo che
il presidente della Commissione europea "scriverà oggi una
lettera per complimentarsi con Orban" per la sua vittoria alle
elezioni e "domani Juncker lo chiamerà al telefono". "La
commissione non vede l'ora di collaborare con il governo
ungherese su molte questioni di interesse comune", ha
sottolineato Schinas.
Alla domanda di una giornalista che gli chiedeva se la
vittoria di Orban potesse essere interpretata come un rifiuto
esplicito della politica di asilo portata avanti dall'esecutivo
comunitario, Schinas ha replicato: "Sul pacchetto migrazione e
sulla riforma di Dublino noi tutti speriamo che ci sia un
accordo il più presto possibile e preferiamo" che si trovi
un'intesa "al Consiglio europeo di giugno, e che ciò avvenga
prima delle elezioni europee".
Numerose le reazioni politiche al voto ungherese. Manfred
Weber, leader dei popolari europei, si è "congratulato" via
Twitter con Orban ed il suo partito Fidesz "per la chiara
vittoria alle elezioni in Ungheria. Non vedo l'ora di continuare
a lavorare con voi per trovare soluzioni comuni alle nostre
sfide europee", ha aggiunto Weber.
I Socialisti e Democratici (S&D) al Parlamento europeo hanno
invece preso posizione contro le politiche dei partiti che
"alimentano l'esclusione, l'odio e la paura", come quello del
premier Orban. In una nota il presidente del gruppo, Udo
Bullmann, ha poi attaccato il Ppe definendolo "corresponsabile
per il risultato" ungherese. "Ciò è dimostrato dal fatto che
loro non hanno mai affrontato seriamente le posizioni di estrema
destra di Orban". Per questo S&D ha chiesto a "tutte le forze
progressiste in Ungheria e in Europa ad unirsi contro tali
politiche".
Critici anche i Verdi. La vittoria di Orban e del suo
partito Fidesz "dimostra quanto sia grande la nostra
responsabilità nel difendere la democrazia ed i diritti
fondamentali nell'Ue". In una nota il presidente ed il
co-presidente dei Verdi europei, Philippe Lamberts e Ska Keller,
hanno parlato di "giorno triste per l'Europa".
Dal ministro degli Esteri lussemburghese Jean Asselborn un
appello, dalle pagine del quotidiano tedesco Die Welt, ai
partner europei, Francia e Germania in testa, ad una reazione
energica per "neutralizzare" i "tumori ideologici", dopo la
vittoria del partito di Orban.
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