"Sono stati sicuramente compiuti dei passi in avanti nel negoziato come la questione irlandese, ma su altri temi considero quello inglese un atteggiamento a tratti inaccettabile - prosegue l'eurodeputato siciliano- o si sta dentro o si sta fuori da questo progetto comune, non siamo un ristorante con un 'menu à la carte' in cui la Gran Bretagna può scegliere le parti a suo avviso più positive dell'Unione come la partecipazione al mercato interno, o lo scambio di informazioni in materia di sicurezza, e non anche rispettare i doveri derivanti dallo stare insieme in Europa, come la contribuzione alle spese del bilancio comunitario o accettare la propria quota di migranti da accogliere".
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