"Se da un lato occorre proseguire il reinsediamento dalla Turchia e dal Medio Oriente, dall'altro va prestata maggiore attenzione al reinsediamento di persone vulnerabili dal Nord Africa e dal Corno d'Africa, in particolare da Libia, Egitto, Niger, Sudan, Ciad ed Etiopia. Ciò contribuirà a stabilizzare ulteriormente i flussi migratori lungo la rotta del Mediterraneo centrale e specialmente ad aiutare l'Unhcr a stabilire un meccanismo per l'evacuazione di emergenza dalla Libia", spiega Avramopoulos.
La raccomandazione di oggi segue e completa il ciclo di impegni di reinsediamento avviato il 4 luglio 2017, che finora ha prodotto 14 000 impegni da parte di 11 Stati membri, e servirà a colmare il periodo fino all'adozione del nuovo quadro permanente dell'Ue per il reinsediamento, proposto dalla Commissione nel luglio 2016. La Commissione incoraggia i Paesi anche a istituire meccanismi di patrocinio privato che consentano a gruppi privati o a organizzazioni della società civile di organizzare e finanziare reinsediamenti in conformità della legislazione nazionale.
Inoltre, per trasformare i flussi irregolari in una migrazione economica basata sulle esigenze, la Commissione propone di coordinare e sostenere finanziariamente progetti pilota per la migrazione legale con i Paesi terzi. Inizialmente dovrebbero concentrarsi su paesi che abbiano dato prova di impegno politico nel trovare soluzioni comuni per combattere la migrazione irregolare e per la riammissione dei migranti irregolari.
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