E' definitiva la condanna della
Russia da parte della Corte europea dei diritti umani per il
massacro di Beslan. I giudici di Strasburgo, secondo cui Mosca
non ha preso misure adeguate per prevenire l'assedio della
scuola dove morirono oltre 330 persone, hanno rifiutato la
richiesta di Mosca di inviare il caso davanti alla Grande Camera
per un nuovo esame e hanno imposto un risarcimento di 3 milioni
di euro per le vittime che hanno fatto ricorso.
A ricorrere a Strasburgo sono stati infatti 409 cittadini
russi, tra ostaggi, feriti e familiari di vittime dell'attacco
terroristico alla scuola di Beslan nel 2004. Nella sentenza
emessa lo scorso 13 aprile la Corte di Strasburgo aveva
condannato la Russia per la violazione del diritto alla vita
dovuto a diverse inadempienze prima, durante e dopo il massacro.
Innanzitutto i togati hanno stabilito che le autorità non
avevano preso misure adeguate per evitare l'attacco alla scuola
che portò al massacro di oltre 330 persone, tra cui tantissimi
bambini. In secondo luogo hanno denunciato la mancanza di regole
chiare sull'uso della forza consentito da parte delle forze
dell'ordine, e "le serie deficienze nella pianificazione e
controllo delle operazioni di sicurezza". Infine hanno
condannato Mosca per non aver condotto un'inchiesta capace di
determinare se l'uso della forza fatto dalle forze dell'ordine
sia stato giustificato o meno. Nel condannare la Russia i
giudici hanno anche stabilito che le autorità dovranno risarcire
i ricorrenti con 3 milioni di euro.(ANSA)
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