"Continuo a fare appello alla Turchia perché liberi Gülmen e Özakça, gravemente malati a causa dello sciopero della fame che stanno conducendo" afferma Jagland, che chiede allo stesso tempo ai due uomini di sospendere la loro azione assicurandogli che "le loro voci sono state ascoltate". Il segretario generale ricorda inoltre al Primo Ministro "che gli attivisti per i diritti umani devono poter svolgere le loro attività senza interferenze arbitrarie da parte delle autorità" e che le gravi accuse che gli sono rivolte in Turchia "devono essere basate su prove molto solide per non creare un'atmosfera che generi paura, autocensura, nella società civile". Jagland chiede inoltre alle tribunali turchi di applicare gli standard della Corte di Strasburgo in materia di detenzione preventiva". Infine riferendosi alla nuova commissione creata per valutare i ricorsi sulle misure adottate dopo il colpo di stato il segretario generale si augura che sarà in grado di assicurare giustizia a quanti la domandano. (ANSA)
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