Nel piano, la Commissione Ue invita Tunisia e Libia a dichiarare le rispettive aree di ricerca e salvataggio (Sar) e a istituire un centro ufficiale di coordinamento e soccorso marittimo. I due Paesi non hanno mai istituito le loro Sar, che servono a delimitare l'area di mare per cui sono competenti per le operazioni di 'search and rescue'. Inoltre Bruxelles si impegna a sostenere "l'organizzazione di un Centro di coordinamento per i salvataggi in mare pienamente operativo in Libia".
All'Italia Bruxelles chiede di rispettare gli impegni assunti in materia di ricollocamento, "registrando urgentemente tutti gli eritrei presenti in Italia, centralizzando e standardizzando la procedura, consentendo il trasferimento dei minori non accompagnati". Inoltre si sollecita a "dare prova di maggiore flessibilità nei controlli di sicurezza organizzati a livello bilaterale con altri Stati membri".
Se chiede poi di accelerare sui rimpatri, applicando procedure veloci e avvalendosi dei motivi di inammissibilità. Si raccomanda inoltre di elaborare un elenco nazionale di paesi di origine sicuri; emettendo decisioni di rimpatrio in contemporanea con quelle sull'asilo, valutando la possibilità di utilizzare restrizioni in materia di residenza, ed evitando di fornire documenti di viaggio ai richiedenti asilo.
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