Preoccupazione per le recenti
attività del governo ungherese e condanna per la nuova legge
sull'istruzione superiore, che ha un "diretto impatto
discriminatorio" sull'attività dell'Università dell'Europa
centrale di Budapest. E' quanto esprime in una nota il gruppo
Pse del Comitato europeo delle regioni. "Una violazione dello
Stato di diritto in un Paese è una minaccia all'ordinamento
giuridico di tutta l'Ue", sottolinea Catiuscia Marini,
presidente della Regione Umbria e presidente del gruppo Pse al
Comitato delle regioni.
Preoccupazione anche per il questionario di "consultazione
nazionale", intitolato "Fermiamo Bruxelles" e inviato a oltre 8
milioni di elettori ungheresi alla fine della settimana scorsa.
"È molto preoccupante - sostiene Marini - che il governo di uno
Stato membro intraprenda una campagna tendenziosa e negativa
invece di consultare i cittadini in una discussione aperta, con
il coinvolgimento di tutti i settori della società e dei diversi
livelli di governo".
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