Nel peggiore degli scenari, quello in cui il divorzio tra Ue e Londra si consumasse senza accordo infatti, la conseguenza sull'intero budget europeo è stimata tra il 10-15% l'anno, con un impatto orizzontale equivalente, quindi buchi analoghi sui budget di tutte le politiche comunitarie.
In termini concreti per l'Italia si tradurrebbe in qualcosa come tra i 3,2 ed i 4 miliardi in meno l'anno. Ma l'impatto potrebbe essere anche maggiore, visto che le dinamiche di spesa dei fondi si concentrano sugli ultimi anni di programmazione, sottolineano le fonti. Anche nel caso in cui i Paesi contributori netti fossero chiamati a coprire il buco, l'Italia resterebbe penalizzata.
Proprio dell'impatto che il divorzio dalla Gran Bretagna avrà sulla coesione si parla oggi alla plenaria del Comitato europeo delle Regioni (CdR), col capo negoziatore della Commissione Ue per la Brexit Michel Barnier.
"Le conseguenze della Brexit non avranno solo effetti astratti su alcuni trattati o su migliaia di pagine di testi legislativi.
Colpirà la vita dei cittadini europei, sia in Gran Bretagna che negli altri 27 Stati membri", mette in guardia il presidente del CdR Markku Markkula. Per questo i territori europei presentano anche una risoluzione per chiedere a Barnier attenzione sul tema e di farsi garante della trasparenza del negoziato.
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