"Sono state testimoni di atrocità senza precedenti" e quindi, ha detto il socialdemocratico tedesco, "si sono messe in un lungo cammino per ricevere la protezione dell'Europa e ora noi siamo obbligati a sostenerle per garantire che la loro testimonianza eviti l'impunità". Schulz ha sottolineato anche che la scelta è "molto simbolica" come "appoggio ai sopravvissuti dalla guerra, ai rifugiati". "Sono - ha detto inoltre - la voce forte di tutti quelli che sono ancora là e soffrono nel terrore di Daesh, contro cui dobbiamo mobilizzare tutti i nostri mezzi". "Con questo premio poniamo l'attenzione sulla spaventosa situazione di schiavitù delle donne yazide". Così Gianni Pittella, capogruppo dei Socialisti e Democratici (S&D), ha commentato l'assegnazione del Premio Sakharov a Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar. L'onorificenza, continua in una nota, "fa inoltre luce sulla situazione della minoranze religiose nella regione". Pittella, il cui gruppo S&D ha candidato le due yazide al Sakharov, ha voluto rendere anche omaggio agli altri due finalisti, il giornalista turco Can Dundar e il leader tataro Mustafa Dzhemilev: "Riconosciamo i loro meriti e la dignità delle loro cause, vivono in condizioni molto difficili e subiscono una terribile violazione dei loro diritti fondamentali".
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