Secondo il monitoraggio di Bruxelles, i controlli temporanei alle frontiere interne ripristinati da Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia, per far fronte al pericolo di movimenti secondari di migranti dalla Grecia "si sono mantenuti nelle condizioni previste". E dal momento che l'attuazione dell'accordo Ue-Turchia ha portato ad una netta riduzione di arrivi di migranti, Bruxelles non ritiene necessario proporre cambiamenti alla decisione del Consiglio europeo del 12 maggio (articolo 29 del codice Schengen). Questa valutazione non pregiudica però le decisioni che potranno essere prese il 12 novembre, con lo scadere dei sei mesi previsti.
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