La procedura di litigio era stata attivata dall'Ue a ottobre 2014, in quanto Mosca continua ad applicare "in modo incoerente" sui prodotti in questione dazi più alti di quelli decisi al momento del suo accesso all'Organizzazione mondiale per il commercio. Per esempio, sulla carta i balzelli obbligatori sono ancora del 10-15% contro il 5% stabilito, mentre su olio di palma e frigoriferi sono fissate tariffe minime percentuali sul valore del prodotto che vanno al di là di quelle concordate al livello Wto quando il loro prezzo supera un certo livello.
Queste pratiche, secondo Bruxelles, hanno danneggiato il commercio in settori importanti, con esportazioni Ue verso la Russia che valgono 240mln annui per i prodotti della carta, 50 milioni per l'olio di palma e 150 milioni per i frigoriferi.
L'Ue ha aperto ulteriori dispute con la Russia al Wto. Queste sono tuttora in corso e riguardano i dazi sulla rottamazione delle auto, il blocco delle importazioni di carne suina, e quelli antidumping per i veicoli commerciali leggeri.
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