"Chiediamo al Re Salman di dare
la grazia a Raif permettendogli di tornare immediatamente dalla
sua famiglia". Così il presidente del Parlamento Ue Martin
Schulz durante la cerimonia del Premio Sakharov assegnato al
blogger saudita Raif Badawi, ora in carcere, e che è quindi
stato ritirato dalla moglie.
"Badawi - ha ricordato - è diventato un simbolo,
un'ispirazione per tutti quelli che combattono per i diritti
umani nella regione e in tutto il mondo". Oltre al blogger,
Schulz ha citato i casi del suo avvocato, condannato a 15 anni
per aver fondato il locale 'Osservatorio per i diritti umani', e
quello del giovane attivista Ali Mohammed Baqir al-Nimr,
condannato a morte e successiva crocifissione.
"Nessun commercio di armi, nessun introito legato al petrolio
potrà esimerci dal lottare per i diritti umani", ha inoltre
affermato Schulz. "Dobbiamo mantenere le relazioni con l'Arabia
Saudita, il dialogo è importante, se non manteniamo il dialogo
non otterremo mai nulla", ha poi chiarito in conferenza stampa
lo stesso Presidente dell'Eurocamera.
"Avrei voluto che mio marito ricevesse personalmente questo
Premio, ma se mi permettete vorrei chiedervi di rispettare un
minuto di silenzio in memoria delle vittime in Francia e
altrove, è questo il più grande desiderio da parte di mio
marito". Ensaf Haidar, moglie del blogger saudita Raif Badawi,
Premio Sakharov 2015, ha salutato la consegna dell'onorificenza
ricordando le vittime del terrorismo e rivendicando "il diritto
a pensare diversamente".
"La società del mondo arabo - ha affermato Haidar, accolta
da un lunghissimo applauso - vive sotto il giogo di un regime
teocratico che dice ai cittadini di dire solo e soltanto sì".
"Raif - ha continuato - non è un criminale, è uno spirito
libero, il suo crimine è essere una voce libera nel paese del
pensiero unico". Per questo, ha aggiunto, "è stato condannato a
10 anni di carcere, a 1000 frustate, che riceve ogni venerdì
dopo le preghiere 50 alla volta, e 300 mila dollari di multa".
"Raif - ha concluso - è il primo cittadino del Golfo a
ricevere il Premio Sakharov e voglio chiudere con una sua frase:
'a coloro che augurano la morte, noi auguriamo la vita, a coloro
che augurano l'ignoranza auguriamo di tornare alla ragione'". La
targa del Premio è stata poi appoggiata su una sedia vuota,
quella che doveva essere occupata da Raif Badawi.
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