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Turchia: Ue tende la mano ad Ankara, insieme contro l'Isis

Turchia: Ue tende la mano ad Ankara, insieme contro l'Isis

Mogherini guida missione per rilancio relazioni bilaterali

BRUXELLES, 06 dicembre 2014, 20:30

Redazione ANSA

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BRUXELLES - Dopo anni di tira e molla, l'Unione europea è pronta a rilanciare le relazioni con la Turchia, nonostante le recenti e non poche tensioni con Cipro. A tendere la mano verso Ankara è la missione del nuovo esecutivo targato Juncker guidata dal capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, che insieme ai commissari all'allargamento e agli aiuti umanitari, Johannes Hahn e Christos Stylianides, sarà da lunedì in Turchia.


Questa visita "è un forte segnale dell'importanza strategica delle relazioni Ue-Turchia e del nostro desiderio di portare l'impegno ad un livello superiore, visti gli interessi e le sfide comuni" ha detto Mogherini, annunciando la missione. L'obiettivo di Bruxelles è quello di un maggiore coordinamento con un partner strategico, con in mano un'agenda che certamente include i negoziati di adesione, congelati a causa dei veti di Cipro e Francia e sui quali certo non si attendono miracoli, ma che spazia dai dossier Siria e Iraq, con la sfida sul fronte sicurezza dell'anti-Isis, poi Medio Oriente e Libia, fino all'immigrazione, l'energia e l'economia, anche in vista dell'imminente presidenza turca del G20. La stessa volontà di ridare slancio alle relazioni bilaterali della nuova Commissione Juncker "è condivisa anche dal nuovo governo Davutoglu" sottolinea un funzionario Ue.


Un capitolo a parte della missione europea è quello dedicato all'intervento umanitario: la Turchia ospita 1,6 milioni di rifugiati siriani e migliaia di iracheni. Ankara continua a mantenere aperte le sue frontiere e a gestire autonomamente l'emergenza, ora però deve fare i conti con il problema dell'integrazione nelle comunità locali, perché non si creino ostilità e terreno fertile per i miliziani islamisti. Su questo fronte gli europei annunceranno un pacchetto di aiuti ad Ankara, non solo finanziari, ma di expertise. "L'85% dei rifugiati vive al di fuori dei campi profughi, ed è già chiaro che rimarranno a lungo, la crisi siriana non si risolverà domani" riferiscono fonti comunitarie. Sul fronte economico, "si pensa di ampliare l'Unione doganale, ancora limitata ai prodotti industriali, anche a servizi e appalti pubblici" spiegano le fonti Ue, che ricordano come i 28 siano i primi partner commerciali della Turchia e dall'Ue arrivino oltre il 50% degli investimenti stranieri diretti nel Paese.

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