Così una fonte della Commissione Ue, che ripercorrendo i quattro settori in cui si applicano le restrizioni (accesso ai mercati finanziari; tecnologie "dual use"; armi; e tecnologie per specifiche categorie di progetti per lo sfruttamento delle risorse petrolifere) ne illustra l'impatto economico.
Gli operatori europei non potranno più acquistare o collocare azioni ed obbligazioni emesse da Banche di Stato o di sviluppo russe con una maturità superiore ai 90 giorni. "L'intenzione non è distruggere queste banche, che in questo modo avranno comunque accesso alla liquidità" - si sottolinea - ma quello di "ridurre la loro capacità di finanziare l'economia russa nel lungo termine". Le analisi hanno infatti evidenziato la forte dipendenza di Mosca dal settore finanziario. Lo scorso anno ha emesso 7,8 miliardi di euro sul mercato Ue e 15,8 mld sul russo.
Per quanto riguarda le restrizioni all'export di tecnologie "dual use", l'impatto sarebbe stato di 20miliardi l'anno se avesse riguardato sia il settore civile che militare, secondo quanto stimato dalla proposta della Commissione Ue, ma dato che il campo è stato ristretto al solo settore militare, "si tratta di una frazione, ma non c'è una cifra precisa", spiega la fonte.
Quanto all'esportazione di armi la cifra viene valutata in 300 milioni di euro l'anno, e in 150 milioni l'export annuale di tecnologia per progetti energetici che riguardano le categorie di progetti colpite, ovvero le trivellazioni in acque profonde, l'esplorazione artica ed il petrolio di scisto.
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