BRUXELLES - L'Italia è tra i Paesi europei che hanno attuato una serie di programmi di formazione e aggiornamento degli insegnanti di materie scientifiche a tutti i livelli di istruzione, tuttavia manca ancora una strategia generale e onnicomprensiva a livello nazionale. Lo rivela l'ultimo rapporto Scientix, la comunità per l'educazione scientifica in Europa.

Ad oggi il rapporto registra diversi programmi rivolti agli insegnanti di scienze, matematica, ingegneria e tecnologie varie, come 'PON educazione scientifica' per le scienze, 'Mat@abel' per la matematica, 'PON didatec' per le tecnologie informatiche nonché diversi programmi cosiddetti 'MOOCs' (Massive open online course) ovvero corsi online aperti a tutti. Tuttavia il rapporto denuncia l'assenza di una strategia unica nonostante la percentuale dei diplomati e laureati italiani risulti al di sotto della media europea.

Il rapporto prende atto dell'esplicita "volontà del governo e del ministero dell'educazione italiano di fare dell'incentivo dello studio delle materie scientifiche una priorità". A livello europeo, gli esperti Scientix denunciano come, nonostante l'80 per cento dei 33 Paesi europei presi in esame considerino le materie scientifiche una priorità, solo il 40 per cento ha preso misure concrete per incentivarne lo studio.

Nel 70 per cento dei Paesi europei non sono adeguatamente coperte dalla formazione professionale tutte quelle competenze base richieste agli insegnanti, con il risultato di una carenza generale di professionisti adeguatamente preparati. La comunità Scientix è supportata dal programma quadro per la ricerca e l'innovazione della Commissione europea e coordinata dal network European Schoolnet.