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Brexit: Garante Ue, da Gb impegno a applicare regole privacy

Buttarelli a ANSA,per ora limbo con Trump. Su roaming equilibrio

Redazione ANSA BRUXELLES
(ANSA) - BRUXELLES, 4 MAG - Qualunque sia l'esito della Brexit, sul fronte della privacy le conseguenze dovrebbero essere limitate in quanto la Gran Bretagna si è già impegnata ad applicare le regole Ue sulla tutela dei dati personali. E' quanto emerge dall'analisi della situazione da parte del Garante Ue per la privacy Giovanni Buttarelli fatta con l'ANSA, in occasione della presentazione del rapporto annuale dell'Edps.

"Bisogna vedere" se nei negoziati "ci saranno eventuali clausole sulla protezione dei dati, probabilmente no, e in quel caso la Gran Bretagna dovrà necessariamente applicare il regolamento Ue dal 25 maggio 2018", ha affermato Buttarelli. Questo non sembra essere un problema in quanto, ha sottolineato, "abbiamo dichiarazioni pubbliche del governo e dell'autorità della protezione dati inglesi che intendono non solo iniziare ad applicare il regolamento ma anche mantenerlo un domani come forma di diritto interno e continuare così ad applicarlo". Un "diverso tipo di approccio", ha spiegato infatti il Garante Ue, "costerebbe molto ai controllori dei dati perché comporta investimenti di lungo periodo". Ora lo scenario della Brexit è ancora aperto, ma "se anche si materializzasse il più negativo" con la Gran Bretagna "estranea" a qualsiasi rapporto più stretto con l'Ue, "la loro" almeno finora "dichiarata volontà di proseguire nell'applicazione del regolamento li metterà nella giusta posizione per essere un Paese adeguato a ricevere i dati" dei cittadini europei.

Sul fronte dei vari accordi sul trasferimento dei dati personali stretti con gli Usa, l'Ue si trova per ora in un "limbo", in quanto l'amministrazione Trump non ha ancora nominato le persone responsabili. "Aspettiamo dei segnali", spiega il Garante Ue per la privacy, "è chiaro che se non abbiamo le persone fisiche che si possono chiamare e che possono chiamare siamo in un piccolo limbo". La speranza è che "accelerino il processo" in vista di settembre e della già fissata revisione di medio termine dell'accordo sul 'Privacy shield', l'intesa che ha sostituito il vecchio 'Safe Harbour' sul trasferimento dei dati personali degli europei negli Usa anche per fini di antiterrorismo. "Dobbiamo aver pazienza", conclude Buttarelli, "l'insediamento di tutti i personaggi di rilievo che devono seguire queste materie richiedono tempo da un punto di vista formale".

E' invece "incoraggiante", secondo la valutazione dell'Edps, l'equilibrio trovato tra le regole Ue che tutelano la vita privata e le richieste di dati personali che gli operatori tlc potranno chiedere ai propri utenti per verificare che non abusino del roaming con la fine dei sovraccosti che scatta dal 15 giugno. "Mi sembra che il bilanciamento finale trovato sia più incoraggiante che le prospettive iniziali", ha affermato Buttarelli, spiegando che grazie al suo intervento sono stati "ottenuti sensibili miglioramenti sul monitoraggio che deve essere fatto dal provider per cercare di minimizzare il più possibile questo tipo di interventi". La verifica che non vengano compiuti abusi sulle informazioni richieste a chi usa per lunghi periodi di tempo il proprio telefono in roaming, come studenti Erasmus, transfrontalieri e viaggiatori di lungo termine, resterà, però, di competenza delle autorità garanti nazionali, in quanto quella Ue per ora non ne ha i poteri. Resta certo "possibile", per il Garante europeo della privacy, che emergano questioni che meriteranno una "analisi" ma, ha assicurato, il nuovo regolamento sul roaming "mi sembra un'area molto meno critica di altre".(ANSA).

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