Tlc:Ansip, ottime notizie Italia su accesso contenuti estero

(ANSA) - BRUXELLES, 17 MAG - Virata europea per l'Italia sull'accessibilità dei contenuti online per cui si paga un abbonamento, dai film alle serie tv sino allo sport, quando si è temporaneamente all'estero. "Abbiamo ricevuto delle ottime notizie dall'Italia questo fine settimana, il sottosegretario agli affari europei Sandro Gozi nel suo incontro con la baronessa Lucy Neville-Rolfe", ministro britannico per la proprietà intellettuale, "ha dichiarato in modo molto chiaro e pubblicamente che l'Italia sostiene pienamente la proposta sulla portabilità dei contenuti e il testo della presidenza olandese", ha detto all'ANSA il vicepresidente della Commissione Ue per il mercato unico digitale Andrus Ansip. L'Italia, insieme ad altri Paesi tra cui Francia, Spagna e Portogallo, nei negoziati a livello Ue si era espressa a favore dell'introduzione di un tetto massimo di giorni in cui usufruire dei contenuti già pagati. Ora, dopo l'intervento di Gozi, ha sottolineato con soddisfazione Ansip, l'Italia non è più "tra questi Paesi che hanno dubbi". Per questo il vicepresidente della Commissione si è detto "fiducioso", nonostante ci siano "ancora tre stati membri che chiedono un numero limitato di giorni" di portabilità, che si raggiungerà un accordo tra i 28 "durante il semestre della presidenza olandese" di turno che termina a fine giugno. Il prossimo Consiglio Ue competitività si terrà il 28-29 maggio. Alcuni stati membri chiedono anche un periodo di transizione più lungo, fino a 2 anni, rispetto ai 6 mesi a partire dall'adozione del provvedimento legislativo proposti da Bruxelles. Quando le nuove regole sull'accessibilità di serie tv, sport, musica, film o videogiochi entrerà in vigore, infatti, ha sottolineato Ansip, queste si sovrascriveranno " a tutti i contratti". Non si tratta, ha tenuto a precisare il responsabile Ue, di un processo come il roaming per cui si utilizza un servizio in più ovvero l'accesso alla rete di un altro operatore, ma di usufruire di un servizio per cui si è già pagato. Introdurre un limite di giorni, quindi, significherebbe "costi aggiuntivi per i fornitori di servizi", senza contare che "si rischia la violazione dei diritti fondamentali della privacy, perché bisognerebbe tracciare i profili degli utenti".

(ANSA).