"Le priorità - ha detto Salini - sono snellire e sburocratizzare la governance del programma spaziale; favorire lo sviluppo dell'industria Ue di smartphone, app e degli utilizzatori delle reti satellitari; presidiare e, nei limiti del possibile, incrementare lo stanziamento di 16 miliardi di euro che la Commissione ha proposto per il prossimo programma spaziale europeo", anche se su questo punto pesa ancora l'incognita della Brexit.
"Sul tema governance - spiega Salini - lavoreremo per eliminare gli inutili duplicati nei controlli della Commissione Ue sul lavoro svolto delle Agenzie Ue dedicate, mentre stimoleremo Bruxelles a mettere in campo misure adatte a favorire lo sviluppo di un'industria europea downstream, per evitare che un'infrastruttura unica al mondo come Galileo continui a far guadagnare solo produttori di smartphone e app americani e asiatici e l'industria extra Ue del silicio.
Il programma spaziale ha implicazioni enormi sul piano della sicurezza e della protezione civile, della difesa europea e della gestione delle frontiere esterne: per questo è fondamentale vigilare affinché la Brexit non rallenti l'implementazione del sistema satellitare Ue. Tra le prime sfide da affrontare, l'armonizzazione dei diversi ambiti della strategia spaziale, perché ogni parte dovrà avere dignità specifica, da Copernicus a Galileo, da Egnos a Govsatcom. In secondo luogo, sul filone industriale, è ora di dire basta agli oligopoli: servono regole per favorire la collaborazione tra Paesi e consentire a tutta l'industria Ue di essere coinvolta in questa grande sfida".
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