"Ho chiesto questo incontro con urgenza - spiega Cirio - perché l'autorizzazione dell'Europa era attesa entro il 31 dicembre e il silenzio di questi giorni ha generato non poca preoccupazione. In realtà il via libera non è in discussione: questo mese aggiuntivo dipende dal fatto che il Governo italiano ha impiegato più tempo del previsto a trasmettere la documentazione completa, che è arrivata a Bruxelles solo ad ottobre. E' un dossier molto delicato e complesso, perché va autorizzata una deroga alla normativa che prevede che alla fine di una concessione si faccia una gara. Per cui l'Europa ha dovuto verificare che non si stesse facendo un regalo alle società concessionarie, che nei piani finanziari non fosse previsto un aumento di pedaggio a carico degli utenti e, infine, che la deroga avesse il rigore giuridico necessario per metterla al riparo da eventuali ricorsi".
Il dossier italiano prevede interventi del valore complessivo di 8,5 miliardi di euro. Le risorse necessarie per il completamento dell'Asti-Cuneo sono vincolate a una mini proroga della concessione sulla Torino-Milano in cambio di investimenti infrastrutturali.
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