Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, in un colloquio con il Sole 24 Ore, guarda con favore all'asse tra Italia, Francia e Germania per istituire un filtro agli investimenti esteri poco graditi perché sospetti o provenienti da Paesi che non offrono condizioni di reciprocità.
"Sono guerre commerciali, capitano e non vanno demonizzate.
Ma al tempo stesso - osserva Tajani - dobbiamo attrezzarci, e solo l'Europa può farlo in modo credibile. Se ci mettiamo ognuno a fare le sue battaglie non si va molto lontano".
"L'esigenza è quella di distinguere gli investimenti veri, di chi vuole comprare un'azienda per svilupparla, da quelli di chi punta a prendersi il know how e portarselo a casa", spiega Tajani, secondo cui "il discorso deve valere per tutti. Penso a Google, ad esempio, e alla battaglia che stiamo conducendo a favore delle nostre media company europee: domani potrebbe valere per Facebook o Alibaba, l'importante è sempre garantire un mercato trasparente alle nostre aziende: non è questione di protezionismo, ma la concorrenza deve essere leale".
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