L'Italia, insieme alla Germania
e altri Paesi, mette a rischio gli sforzi Ue per evitare un
nuovo Dieselgate opponendosi alle nuove regole europee sulle
omologazioni al momento in discussione. E' l'accusa che lancia
l'associazione dei consumatori europei, il Beuc, sulla base di
un documento di lavoro del Consiglio di fine 2016 dove vengono
riportate le posizioni dei 28 sul dossier. "Diversi stati membri
incluse Germania e Italia stanno mettendo a rischio gli sforzi
per riformare il sistema di approvazione e controllo delle auto
in Europa", afferma il Beuc in una nota, sottolineando che "se
persistono, le posizioni di questi stati membri finiranno per
minacciare gli sforzi per evitare l'emergere in Europa di un
futuro Dieselgate". Il Beuc piazza quindi i 28 in tre categorie
diverse a seconda della rispettiva volontà di avanzare sulle
riforme proposte da Bruxelles. Nella 'corsia a scorrimento
lento', oltre a Italia e Germania, vi sono Repubblica ceca,
Ungheria, Svezia, Romania, Bulgaria, Lettonia, Lituania,
Portogallo e Cipro. In quella intermedia Gran Bretagna, Polonia,
Belgio, Grecia, Estonia e Croazia. Tra i 'buoni' che vogliono
invece avanzare più rapidamente, per i consumatori europei ci
sono Francia, Spagna, Olanda, Danimarca, Austria e Malta. "E'
profondamente preoccupante", ha dichiarato il direttore del Beuc
Monique Goyens, sottolineando che molti tra i 28 si rifiutano di
riconoscere un livello di supervisione europeo e di spezzare il
conflitto d'interesse tra produttori, autorità nazionali e
laboratori. Da qui l'invito agli stati membri a "sostenere il
Parlamento europeo e ad aumentare la marcia nelle prossime
settimane" per adottare una posizione rapidamente.
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