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Corte Conti Ue, spesa su porti inefficiente, non sostenibile

Corte Conti Ue, spesa su porti inefficiente, non sostenibile

Terminal container Taranto esempio di soldi mal spesi

BRUXELLES, 23 settembre 2016, 15:54

Redazione ANSA

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Un terzo della spesa europea nei porti, tra il 2000 e il 2013, è stata inefficiente e non sostenibile: è quanto emerge da un rapporto della Corte dei Conti Ue che ha analizzato 19 porti in Germania, Polonia, Italia, Svezia e Spagna, concludendo che un euro su tre di quelli spesi per i progetti esaminati (194 milioni di euro in totale) sono andati a raddoppiare strutture che già esistevano nei porti vicini. E 97 milioni sono stati investiti in infrastrutture che o non sono state utilizzate o lo sono pochissimo dopo tre anni dalla costruzione.

Un esempio di infrastruttura portuale pochissimo utilizzata è il terminale container di Taranto, operativo dal 2002 ma sempre più in disuso dal 2006, quando il traffico è diminuito. Tanto che la società che gestiva il terminal ha cessato le attività a Taranto nel 2015 e si è unita un gruppo del Pireo. Nel porto di Taranto sono stati investiti 38 milioni di euro, sottolinea il rapporto. In Italia, inoltre, cinque dei sei porti analizzati non sono ancora completi per problemi amministrativi. Tra questi il porto di Salerno, che ha un ritardo record di 36 mesi per la costruzione di connessioni stradali e ferroviarie.

Per la Corte dei Conti, le strategie nazionali non forniscono una base robusta per la pianificazione portuale. E né la Ue né gli Stati membri hanno una visione di quali porti hanno bisogno di fondi, e per cosa, visto che si continua a finanziarie infrastrutture simili in porti vicini.

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