Svizzera: Consiglio d'Europa, servono regole anti corruzione

(ANSA) - STRASBURGO, 15 MAR - Il sistema politico-giudiziario svizzero è vittima di "sottili pressioni", per questo la Svizzera deve adottare un codice etico anti-corruzione per i parlamentari, e migliorare il reclutamento dei giudici, che sono nominati dalle forze politiche. E' l'analisi di Greco, l'organo anti-corruzione del Consiglio d'Europa, che ha individuato come punti deboli dell'apparato politico-giudiziario svizzero "sottili pressioni esercitate sugli attori politici e giudiziari dall'organizzazione stessa del sistema e lo scarso interesse a rimettere in discussione tale sistema". Nonostante Greco nel suo ultimo e quarto rapporto sull'efficacia delle misure adottate per prevenire la corruzione di parlamentari, giudici e procuratori in Svizzera scriva che "casi gravi politico-giudiziari collegati alla corruzione in senso lato sono rari se non inesistenti", lo stesso ritiene importante che vengano introdotti dei correttivi. L'organo anti-corruzione di Strasburgo raccomanda alla Svizzera di adottare un codice etico o deontologico per i parlamentari, "perché in sua assenza i membri del parlamento non sono molto sensibilizzati su questi temi". Lo stesso vale per i giudici.

Per quanto riguarda i magistrati, eletti dalle forze politiche, "pur riconoscendo la legittimità del principio", Greco "è del parere che il sistema vada integrato con garanzie per migliorare la qualità e l'obiettività del loro reclutamento". Inoltre questo afferma che "è importante che dopo la loro elezione i giudici interrompano i legami con le forze politiche astenendosi dalla pratica di versare una parte della retribuzione al partito". (ANSA)