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D'Attis, Ue più sociale solo con aiuto enti locali

Ok plenaria Comitato europeo Regioni a parere vicepresidente Ppe

Redazione ANSA BRUXELLES

BRUXELLES - L'Unione europea non potrà mai essere anche un'unione sociale se non collabora attivamente con gli enti locali e regionali. Questo l'appello rivolto alle istituzioni Ue contenuto nel parere sul "Pilastro sociale europeo" preparato dall'assessore del Comune di Roccafiorita (Messina) e vicepresidente del gruppo Ppe Mauro D'Attis, che è stato approvato a larga maggioranza dalla plenaria del Comitato europeo delle Regioni (CdR).

 

Sono "i sindaci a dover garantire l'assistenza ai disabili, agli studenti, la mobilità degli anziani, e devo anche essere spugna per i problemi sociali in generale", spiega D'Attis, che ha cominciato la presentazione del suo parere in Plenaria citando la lettera indirizzata nei giorni scorsi al Governo dalle sorelle disabili Elena e Mariachiara Paolini. "Da sole non riusciamo a fare le cose che la gente di solito fa", scrivono le sorelle affette da una grave patologia, parole fatte proprie da D'Attis che nel suo parere ha sottolineato l'importanza dell'assistenza pubblica ai disabili.

 

Considerare i diritti di rifugiati, minori non accompagnati e migranti legalmente residenti; non dimenticare il "fondamentale" diritto di accesso all'arte; e inserire nel testo la proposta del governo italiano di creare un meccanismo di assicurazione europea contro la disoccupazione, sono gli altri punti principali del testo. "Abbiamo voluto portare avanti una proposta del governo italiano", che "pur non appartenendo alla mia parte politica" è "molto importante", ha sottolineato D'Attis.

 

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