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Terremoto: intesa Bruxelles su ricostruzione con 95% fondi Ue

Terremoto: intesa Bruxelles su ricostruzione con 95% fondi Ue

Commissario europeo Cretu, ora finanziamenti rapidi a zone Italia

BRUXELLES, 26 maggio 2017, 15:54

Redazione ANSA

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Terremoto: intesa Bruxelles su ricostruzione con 95% fondi Ue - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - Stati membri e Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo sull'utilizzo dei fondi europei al 95% per le opere di ricostruzione post-disastri naturali, come terremoti e alluvioni. È il compromesso che supera lo stallo a cui si era giunti dopo la richiesta di fissare la soglia al 90% avanzata dalla Germania appoggiata da Olanda, Regno Unito, Austria, Svezia, Danimarca e Finlandia. La Commissione Ue aveva proposto l'uso del 100% dei fondi per lo sviluppo regionale (Fesr) senza una quota di cofinanziamento da parte dei Paesi.

 

Nel novembre scorso, la commissaria alla politica regionale Corina Cretu aveva proposto di cambiare il regolamento del Fesr in modo da consentirne l'utilizzo senza cofinanziamento nazionale per le opere di ricostruzione nei Paesi devastati da catastrofi naturali. L'idea non aveva però convinto gli stati membri, che a fine marzo avevano concordato l'introduzione di una quota di cofinanziamento nazionale del 10%. Durante la riunione degli ambasciatori dei 28, Parlamento e Consiglio Ue hanno concordato di limitare al 5% l'importo che i Paesi saranno tenuti a versare. "Questo significa che il contributo per alcune regioni quasi raddoppierà rispetto all'attuale livello del 50%. Il supporto totale per le regioni colpite da catastrofi potrebbe arrivare a 9,8 miliardi per il periodo 2014-2020", scrive il Consiglio in una nota.

 

"L'accordo di oggi (mercoledì, ndr)" "è espressione della nostra solidarietà. Riconosce che siamo tutti vulnerabili e abbiamo interessi condivisi nel sostenerci a vicenda nel gestire disastri naturali", commenta il segretario parlamentare per i fondi Ue della presidenza di turno maltese, Ian Borg. L'intesa dovrà ora essere approvata ufficialmente da Consiglio Ue e Parlamento europeo per entrare in vigore. Nonostante il cambiamento dei termini di spesa, non ci saranno variazioni nel bilancio del Fesr per il periodo 2014-2020, che resta di circa 196,4 miliardi.

 

Si apre la strada per un rapido finanziamento alle zone del Centro Italia colpite dal terremoto. E' il messaggio lanciato dalla commissaria Ue alla politica regionale Corina Cretu, pur se "dispiaciuta" che non sia passata la sua proposta del 100%. "Sono dispiaciuta che la proposta originaria della Commissione di introdurre un tasso di cofinanziamento del 100 % per tali operazioni non sia stata accolta", ha dichiarato, ma "al contempo, a partire da oggi, grazie a questo compromesso si potranno accordare rapidamente finanziamenti indispensabili alle zone colpite da calamità naturali". E in particolare, ha aggiunto, "penso alle regioni d'Italia ripetutamente colpite da terribili terremoti lo scorso anno e di nuovo nel mese di gennaio". In ogni caso "il compromesso raggiunto", ha sottolineato ancora Cretu, "dimostra che l'Ue è pronta a sostenere i suoi cittadini nei momenti di maggior bisogno".

 

In svariate occasioni, ha ricordato la commissaria Ue, "il presidente Juncker ha espresso la sua profonda ammirazione per i cittadini italiani, che hanno dato prova di un coraggio straordinario in momenti molto difficili, e ha confermato la ferma volontà dell'Unione europea di sostenere la completa ricostruzione". Per questo motivo, ha spiegato Cretu, "riteniamo importante garantire che questo sostegno speciale dell'Ue possa essere attivato immediatamente, a integrazione dell'assistenza fornita dal Fondo di solidarietà". Anche perché, ha evidenziato, "aumentando il contributo finanziario dell'Unione europea ai lavori di ricostruzione si potranno anche risparmiare risorse nazionali". La proposta avanzata dalla Commissione Ue e concordata mercoledì da Parlamento e Consiglio Ue, per Cretu "è un'espressione tangibile della solidarietà europea", in quanto "nei momenti di grande difficoltà gli Stati membri devono avere la certezza che l'Ue è al loro fianco ed è pronta a utilizzare tutte le risorse disponibili per fornire i primi soccorsi e insieme avviare la ricostruzione". Anche perché, ha ricordato, "una calamità naturale può verificarsi ovunque, in qualsiasi momento".

 

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