Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Territori pronti a battaglia sul taglio dei fondi Ue

Territori pronti a battaglia sul taglio dei fondi Ue

Giù le mani dalle politiche di coesione

BRUXELLES, 12 maggio 2017, 19:07

Redazione ANSA

ANSACheck

La plenaria del Comitato delle Regioni © CoR - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - Regioni e città europee si preparano a dar battaglia per difendere il futuro della politica di coesione post-Brexit, in vista del negoziato sul nuovo budget pluriennale, mentre già circolano indiscrezioni di Paesi, come Germania, Austria, Svezia, Olanda, Danimarca e Finlandia, pronti a 'sforbiciare', per risparmiare, o destinare le risorse ad altre questioni urgenti, come migrazione e sicurezza.

 

A fissare i paletti dei territori europei e indicare la linea da seguire è il parere del sottosegretario di Stato del Land tedesco Sassonia-Anhalt, e presidente del gruppo Ppe al Comitato europeo delle Regioni (CdR) Michael Schneider, adottato a larghissima maggioranza dalla plenaria del CdR. Nel sottolineare l'importanza dei fondi strutturali per lo sviluppo dei territori, il documento chiede di renderne più flessibile l'utilizzo e di semplificarne l'iter burocratico, opponendosi a qualsiasi distrazione degli aiuti, principale strumento europeo di investimenti, che assorbe un terzo dell'intero bilancio dell'Unione.

 

"La politica di coesione è un motore trainante per la crescita e il suo potenziale sarebbe ancora più forte se escludessimo il cofinanziamento dal calcolo dell'indebitamento nazionale", evidenzia la governatrice dell'Umbria e presidente del gruppo Pse del CdR Catiuscia Marini. Attraverso la politica di coesione, l'Ue investe infatti 454 miliardi di euro (cifra priva della quota di cofinanziamento nazionale) fino al 2020, per favorire la crescita in tutte le regioni, riducendo le disparità, e l'Italia con 42,6 miliardi ne è il secondo principale beneficiario, dopo la Polonia (86 miliardi).

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.