"Si tratta dell'avvio di un percorso su un tema molto dibattuto e controverso anche in Italia - continua Fava - che coinvolge le Istituzioni pubbliche e gli operatori privati.
L'auspicio è che simili cooperazioni possano aiutare il comparto che deve comunque effettuare scelte lungimiranti nell'ottica di diversificare gli investimenti e generare risorse sia per il settore agricolo tradizionale che per la filiera legata al mondo della trasformazione industriale". La firma si è tenuta a margine della conferenza organizzata assieme al Parlamento europeo "Innovating towards resource efficiency, jobs and growth - the challenges and opportunities of creating an EU circular bioeconomy", a cui hanno partecipato eurodeputati, membri del Comitato delle Regioni, rappresentanti della Commissione europea e delle Regioni e stakeholder, per dibattere come sfruttare al meglio la bioeconomia in termini di opportunità di lavoro, investimento e impatto ambientale, nel contesto dei finanziamenti e delle risorse per la transizione europea verso l'economia circolare.
Per l'Assessore Fava "bisogna impegnarsi nel recupero energetico legato alle attività agricole, ma in questo contesto occorre trovare il giusto equilibrio, evitando concorrenza dei comparti fra attività legate all'agricoltura tradizionale e il mondo agro-energetico. Fondamentale, inoltre, "coinvolgere la componente agricola nella conversione e adattamento ai nuovi modelli più performanti". In questo settore, la Lombardia, leader assieme alla Regione del Zuid Holland, ha un'attività zootecnica intensiva da primato nell'Ue (500 impianti di bio-gas). Concludendo il suo intervento, Fava ha sottolineato come sia "importante a livello europeo il coinvolgimento pubblico-privato per mobilitare risorse Ue con potenziale da effetto leva per innovazione, nuove idee e condivisione del sapere fra i vari livelli che possano aiutare a garantire un reddito adeguato al settore agricolo ancora in affanno".
Le Regioni europee della Vanguard initiative che hanno supportato Regione Lombardia e Regione dell'Olanda meridionale nella firma del MoU: Nord Brabante (Olanda), Asturie e Navarra (Spagna), Emilia Romagna, Skåne (Svezia), Finlandia centrale e dell'Ostrobotnia meridionale, Fiandre e Vallonia (Belgio) e Alta Austria.
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