BRUXELLES - Il 77 per cento dei partecipanti ad un sondaggio di Eurodesk Italia ritiene che investire di più nella mobilità educativa transnazionale offra una reale garanzia di trovare un lavoro per i giovani. Il 19 per cento si dice convinto che tutti i giovani dovrebbero avere la possibilità di partecipare ad una forma di mobilità durante il loro percorso scolastico o formativo anche se viene riconosciuta la scarsezza dei fondi nazionali a disposizione. La stragrande maggioranza dei partecipanti al sondaggio immagina il proprio futuro lavorativo all'estero.

Si tratta dei risultati del sondaggio online sulla mobilità in Europa lanciato da Eurodesk Italia, la struttura del programma comunitario Erasmus+ dedicata all'informazione, alla promozione e all'orientamento sui programmi in favore dei giovani, svolto nel corso dell'InfoDay Erasmus+ organizzato a Udine lo scorso 11 novembre 2014.

Al 77 per cento dei partecipanti al sondaggio che ritiene la mobilità educativo‐formativa transnazionale "un'opportunità per migliorare l'occupabilità dei giovani", corrisponde una maggior predisposizione dei ragazzi che hanno partecipato al sondaggio a cercare lavoro all'estero, nel dettaglio il 56 per cento in un altro Paese Ue, il 38 per cento in un Paese extraeuropeo. Solo il 4 per cento in Italia fuori dalla propria regione e il 2 per cento nella propria regione.

Per rispondere ad una disponibilità di fondi non sufficiente in Italia, il 68 per cento dei ragazzi ritengono che "l'amministrazione regionale dovrebbe finanziare programmi e progetti di mobilità educativa a patto di non introdurre costi aggiuntivi per i cittadini". La maggior parte dei partecipanti al sondaggio ha un'età superiore ai 34 anni dal momento che l'InfoDay era rivolto principalmente agli addetti che operano nel settore giovanile.