BRUXELLES - Non conosce crisi lo sviluppo dell'eolico offshore, ma per il momento nessuna istallazione è ancora operativa in Italia. Meglio andrà per il 2013-2014 per cui nel nostro paese sono già approvate installazioni offshore pari al 4% del totale realizzato nel biennio. Secondo la valutazione della potente lobby dell'eolico Ewea comunque,"nel breve periodo non ci saranno sviluppi significativi nel Mediterraneo", la cui potenzialità è dell'8%. E solo sul lungo periodo si intravedono migliori possibilità.
Fervono invece i lavori soprattutto nel mare del Nord, nell'Atlantico, nel Baltico. Cosìl'anno scorso sono state installate e connesse 293 nuove turbine in 61 parchi eolici realizzati nelle acque di dieci paesi europei, il 33% in più rispetto a quanto si era fatto nel 2011. Ciò ha significato un incremento di 1165MW che ha portato ad un totale di 4995 MW, tanto da poter fornire lo 0,5% del consumo elettrico europeo.La prima della classe per i suoi parchi eolici offshore, con il 60% del totale, èla Gran Bretagna, seguono la Danimarca, 18%, il Belgio, 8%, e la Germania con il 6%. Il settore, informa l'Ewea,ha garantito nel 2012 quattro miliardi di investimento. Per il futuro le prospettive sono buone, nonostante l'industria lamenti la mancanza di un quadro legislativo sicuro e un deficit nel sistema di connessione alla rete. Entro il 2014 la potenza prodotta dai parchi eolici offshore europei dovrebbe salire a 8300 MW.