L'Unione europea deve dotarsi di
una normativa che obblighi tutti gli Stati membri a garantire ai
cittadini più poveri un "reddito minimo dignitoso", "per dare
una prima risposta europea, parziale ma importante, al grave e
persistente problema della povertà in Europa". È quanto è
tornato a chiedere il Comitato economico e sociale europeo
(Cese), l'organo consultivo che riunisce le organizzazioni dei
lavoratori, dell'industria e della società civile. Il Cese ha
lanciato l'idea di una direttiva quadro europea vincolante sul
reddito minimo dignitoso già nel 2013, ed è ora tornato a
chiedere passi avanti sul tema attraverso un parere redatto
dall'ex presidente del Comitato, il greco Georges Dassis, e
approvato in plenaria. Una tale misura "si inserirebbe a pieno
titolo nella cornice dell''Europa a tripla A sociale' annunciata
dal presidente Juncker e invierebbe un chiaro segnale ai
cittadini, mostrando che l'Unione ha veramente a cuore il loro
interesse", si legge nel testo, specificando che "un reddito
minimo dignitoso rappresenta anche uno strumento al servizio
dell'integrazione o reintegrazione lavorativa delle persone
escluse e di lotta contro il fenomeno della povertà lavorativa".
Attenzione però a "non confondere la nozione di reddito minimo
dignitoso con quella di reddito universale, corrisposto
incondizionatamente a tutti i membri di una collettività
(comune, regione o Stato) a prescindere dalle loro condizioni
economiche o lavorative", precisa il Cese nel parere.
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