L'Italia è inoltre la seconda in assoluto, dopo la Germania (dove però l'offerta è gestita dalla pubblica amministrazione), ad avere messo in piedi il sistema in base a quanto stabilito al vertice Ue sul digitale di Tallinn e nell'ambito della regolamentazione eIdas recentemente approvata, che consente il riconoscimento reciproco tra i 28 dei diversi sistemi certificati e sicuri di identità digitale.
"Congratulazioni all'Italia con un esempio incoraggiante da seguire per gli altri Paesi", ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Ue per il mercato digitale Andrus Ansip, sottolineando che "è una grande notizia" in quanto "si tratta di una prima" perché "quello che è anche significativo è che Spid sia guidato dal settore privato italiano". Questa particolarità, ha aggiunto, "dimostra che sia il settore privato che quello pubblico hanno un ruolo importante da giocare per costruire un ambiente sicuro a livello Ue per le identità digitali, in cui i sistemi nazionali siano mutualmente riconosciuti".
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