Il protezionismo è in crescita
nel mondo, dove nel 2016 si è registrato un aumento del 10% di
barriere commerciali, pari a 36 nuove misure per un totale di
372. La maggior parte di queste sono originate dai Paesi che
appartengono al G20, in particolare da Russia, Brasile, Cina e
India. L'Ue però l'anno scorso è riuscita a far rimuovere 20
ostacoli pari a 4,2 miliardi di esportazioni con Cina, Corea del
Sud, Ucraina e Israele. E' quanto emerge dal rapporto annuale
della Commissione Ue sulle barriere al commercio e agli
investimenti. "Vediamo chiaramente che la piaga del
protezionismo è in aumento" ed "è preoccupante che i Paesi del
G20 stiano mantenendo il più alto numero di barriere
commerciali", ha affermato la commissaria al commercio Cecilia
Malmstroem, ribadendo la determinazione dell'Ue a rispondere.
"L'Europa non starà a guardare e non esisterà a usare gli
strumenti a disposizione quando i Paesi non rispettano le
regole", ha avvertito, ricordando che il tema sarà affrontato al
G20 di Amburgo con l'obiettivo di passare dalle parole ai fatti.
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