"Stiamo lavorando sia con le autorità italiane che con quelle di supervisione" del Ssm della Bce "per valutare la compatibilità con le regole Ue dell'intervento" di ricapitalizzazione preventiva di Mps. E' quanto ha assicurato il portavoce della commissaria Ue alla concorrenza Margrethe Vestager, dopo le indiscrezioni del 'Financial Times' online secondo cui sarebbe in corso uno scontro tra Bruxelles e Francoforte sui rispettivi ruoli nel valutare il piano di Mps.
Il Meccanismo di supervisione unica della Bce, riferisce il Ft, ritiene spetti alla Commissione Ue concordare su un piano di ristrutturazione e approvare i relativi aiuti di stato, mentre la Commissione ritiene spetti al Ssm trovare un accordo sul piano prima di poter dare a sua volta l'ok. Fonti Ue fanno notare che l'art. 32 della direttiva Brrd che si applica in questo caso è "molto chiara": è compito del Ssm, ovvero delle autorità di sorveglianza, definire i bisogni di capitale di Mps in base a cui sarà poi valutato il piano. La Commissione decide in base ai dati dei supervisori.
In base alle regole Ue, la decisione sul piano di ricapitalizzazione è sì presa dalla Commissione, ma richiede un input da parte dei supervisori in quanto spetta loro la valutazione se ci sono le condizioni perché questa avvenga. In particolare, come specificato nell'art. 32 della Brrd, si richiede che i supervisori (ovvero l'Ssm) dichiarino la banca solvente, stabiliscano i bisogni di capitale, assicurino che la ricapitalizzazione serva solo a coprire le necessità in caso di scenario avverso, e diano indicazioni su cosa fare in caso di perdite. La procedura per arrivare all'ok a un piano per Mps Bruxelles è ancora alle prime fasi, fanno notare a Bruxelles, e in casi complessi come questo sono richiesti molti scambi tra Commissione, autorità italiane e di supervisione. In quello che la Commissione ritiene un esempio positivo di celerità del processo, quello spagnolo, ci vollero comunque tre mesi prima di una decisione.
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