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Juncker, sbaglia chi vuol fare la Ue a pezzi

Juncker, sbaglia chi vuol fare la Ue a pezzi

'Con Maastricht fatta Storia, ora rimasti più solo io e l'euro'

BRUXELLES, 09 dicembre 2016, 13:47

Redazione ANSA

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"Quelli che hanno pensato di fare l'Ue a pezzi sbagliano, perché non esisteremo come nazioni singole". E' il monito lanciato da presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker in occasione del 25esimo anniversario del Trattato di Maastricht. "Dobbiamo inventare un'orbita differente per tutti quei diversi partner" come Gran Bretagna o Turchia che "non si sentono a loro agio". "Questa non è una crisi o una tragedia, ma un'opportunità", al contrario "dobbiamo muoverci in questa direzione" di una "cooperazione più strutturata". "Quello che mi ricordo più di tutto era la sensazione attorno al tavolo che stavamo aprendo un nuovo capitolo della Storia", e allora "sentii che doveva essere la firma più importante che avrei mai messo" perché "avevamo davvero l'impressione di stare facendo la Storia, non vittime ma attori". Così il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker nel giorno del suo compleanno e nel 25esimo anniversario del Trattato di Maastricht di cui "sono l'unico sopravvissuto, di quelli di allora siamo rimasti più solo io e l'euro".

"Non possiamo sempre spiegare la storia ai giovani guardando indietro, mettiamo invece le cose in prospettiva", ha detto Juncker durante le celebrazioni del Trattato di Maastricht, "l'Europa è il continente più piccolo, appena 5,5mln di km quadrati, solo la Russia ne fa 7,5" e ora "conta per il 25% del pil globale" ma "tra 20 anni nessuno dei Paesi Ue farà più parte del G7". Per questo non si può allo stesso modo immaginare il futuro dell'Ue "se continuiamo a mantenere le regole che abbiamo ora", ha sottolineato il presidente della Commissione, aggiungendo però che un cambiamento dei Trattati "non è per domani e neanche per i prossimi due-tre anni, ma dobbiamo" comunque avanzare su questa strada.

"Spero che l'Ue tra 25 anni", tanti quanti ne sono passati dalla firma del Trattato di Maastricht ad oggi, "resti un partner influente a livello mondiale", e per questo "deve preoccuparsi della sua stessa difesa". E' la previsione del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker alle celebrazioni del Trattato di Maastricht. "Gli Usa, indipendentemente da Trump, non sono più pronti a farsi carico della nostra sicurezza", per questo serve "un'agenda della difesa" con cui "saremo più forti se lavoreremo insieme su questo in modo nobile", ha sottolineato Juncker. in Europa, ha ricordato, esistono 174 tipi di armamenti diversi, negli Stati Uniti appena 26. "Un tipo di carro armato e uno di fucile in Europa sono abbastanza", ha aggiunto.

"Sono abbastanza commosso di essere di nuovo qui a Maastricht per il 25esimo anniversario di quello che è stato un momento che ha definito la storia Ue", anche se, ha aggiunto scherzando, "è sempre un momento un po' agrodolce perché, se da una parte è motivo di orgoglio personale esserci stato il 9 dicembre 1991, ogni anno divento però sempre più vecchio di un anno, 25 anni fa ero un giovane ministro delle finanze del Lussemburgo ma ero anche 25 anni più giovane". Juncker ha infatti compiuto oggi 62 anni. "Sono orgoglioso di esserci stato 25 anni fa", ha continuato il presidente della Commissione Ue, ricordando che il Trattato di Maastricht con cui venne di fatto creato l'euro, il Patto di stabilità e una Bce indipendente, "non fu una cosa facile da fare" per cui "dovemmo avvicinare le enormi differenze" di vedute che c'erano tra i Paesi membri, in particolare tra Francia e Germania sul ruolo della Banca centrale ma anche con l'Olanda che all'ultimo tentò di cambiare il Trattato di Maastricht ma il cui tentativo fu "respinto".

"Molti professori all'epoca non ci credevano" che "questo animale, l'euro" ce l'avrebbe fatta a vedere la luce a funzionare "ma è successo", ha concluso Juncker.

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