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Vertice Ue: in agenda discussione Russia su iniziativa Renzi

Vertice Ue: in agenda discussione Russia su iniziativa Renzi

Poi Ceta e migranti. Tusk, stiamo superando il punto critico

BRUXELLES, 18 ottobre 2016, 19:20

Redazione ANSA

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Al vertice Ue durante la cena di giovedì sera si terrà un "dibattito franco, onesto e ampio sui rapporti Ue-Russia" e questa iniziativa "viene dal premier Renzi". Così fonti Ue in vista dell'incontro dei 28 a Bruxelles, ricordando che la proposta per questa discussione "è stata presentata a maggio". L'idea è di poter discutere "non necessariamente sotto la pressione di dover prendere decisioni immediate sulle sanzioni" a Mosca, a differenza delle altre volte in cui il tema è stato nell'agenda dei leader. Nel dibattito sulla Russia entreranno in gioco sia la situazione in Ucraina che quella in Siria, hanno spiegato le fonti, secondo cui "durante la cena i diversi leader arriveranno con molte preoccupazioni differenti" e sarà "molto verosimile" che farà capolino sul tavolo anche il finanziamento da parte di Mosca dei gruppi e partiti estremisti in Europa. Non sono però attese conclusioni su Mosca alla fine del vertice, riferiscono le fonti, a differenza invece della Siria sulla falsariga di quanto deciso dai ministri degli esteri dei 28 a Lussemburgo. A dicembre sarà il momento di decidere di nuovo se rinnovare o meno le sanzioni contro la Russia. Per questo, ha scritto lo stesso presidente del Consiglio europeo Donald Tusk nella consueta lettera d'invito al vertice ai leader dei 28, "guardando avanti alle decisioni che dovremo prendere a dicembre, il nostro asset principale nell'avere a che fare con la Russia resta la nostra unità" e "finora", avverte, "a prescindere dalle nostre differenze, siamo sempre riusciti a restare uniti, e così dobbiamo rimanere".

Nell'agenda del vertice Ue di giovedì e venerdì ci sarà anche la politica commerciale e in particolare l'accordo di libero scambio Ue-Canada, il Ceta. "Abbiamo sempre apprezzato il fatto che la posizione del Belgio non chiuda la porta a una soluzione che alla fine dei conti può portare alla firma del Ceta con il Canada al vertice bilaterale del 27 ottobre". Così fonti Ue in vista del vertice dei 28 dove la questione dell'accordo di libero scambio Ue-Canada verrà affrontata venerdì mattina, dopo il nulla di fatto dei ministri per il blocco che la Vallonia sta esercitando sul governo belga.

"Sappiamo che i lavori sono in corso sia all'interno della federazione belga che con la Commissione Ue, e siamo in stretto contatto con le autorità belghe", hanno sottolineato le fonti che auspicano che "questo tempo extra" concesso a Bruxelles "non sia per mettere pressione ma una chance extra per arrivare a un accordo soddisfacente anche per il Belgio". Il presidente del Consiglio Ue ha parlato con il premier canadese Justin Trudeau al telefono e "finora è stato molto paziente" con le complessità del processo decisionale Ue "che spesso sorprende gli altri Paesi", "e vogliamo ringraziarlo per questo".

Terzo tema chiave nell'agenda dei 28 all'imminente vertice, la questione migranti. "Per quanto riguarda l'immigrazione stiamo lentamente superando il punto critico": è quanto afferma il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk nella lettera d'invito ai 28 in vista del vertice di questa settimana.

All'ordine del giorno, scrive Tusk, ci saranno appunto la crisi dei migranti, l'accordo commerciale con il Canada e i rapporti con la Russia. Sulle migrazioni, Tusk e l'Alto rappresentante Federica Mogherini presenteranno lo stato dell'arte nell'implementazione dei cosiddetti 'migration compact'.

L'azione europea per contenere i flussi migratori, secondo Tusk, è stata maggiormente visibile nella rotta del Mediterraneo orientale, la cosiddetta 'rotta balcanica', "dove abbiamo osservato un calo del 98% nel passaggio di migranti irregolari tra il settembre di quest'anno e del 2015". Incrementati anche gli sforzi per aiutare i Paesi d'origine a riprendere i propri cittadini. "A giugno - sottolinea Tusk - Frontex ha già rimpatriato il doppio di migranti irregolari rispetto a tutto il 2015".

Per quanto riguarda la rotta del Mediterraneo centrale, ovvero quella che passa per l'Italia, invece, "gli arrivi - afferma Tusk - sono stati allo stesso livello di quelli del 2014 e del 2015. Per questo dovremmo concentrarci al vertice sul lavoro fatto con i Paesi d'origine e transito in Africa".



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