Nell'agenda del vertice Ue di giovedì e venerdì ci sarà anche la politica commerciale e in particolare l'accordo di libero scambio Ue-Canada, il Ceta. "Abbiamo sempre apprezzato il fatto che la posizione del Belgio non chiuda la porta a una soluzione che alla fine dei conti può portare alla firma del Ceta con il Canada al vertice bilaterale del 27 ottobre". Così fonti Ue in vista del vertice dei 28 dove la questione dell'accordo di libero scambio Ue-Canada verrà affrontata venerdì mattina, dopo il nulla di fatto dei ministri per il blocco che la Vallonia sta esercitando sul governo belga.
"Sappiamo che i lavori sono in corso sia all'interno della federazione belga che con la Commissione Ue, e siamo in stretto contatto con le autorità belghe", hanno sottolineato le fonti che auspicano che "questo tempo extra" concesso a Bruxelles "non sia per mettere pressione ma una chance extra per arrivare a un accordo soddisfacente anche per il Belgio". Il presidente del Consiglio Ue ha parlato con il premier canadese Justin Trudeau al telefono e "finora è stato molto paziente" con le complessità del processo decisionale Ue "che spesso sorprende gli altri Paesi", "e vogliamo ringraziarlo per questo".
Terzo tema chiave nell'agenda dei 28 all'imminente vertice, la questione migranti. "Per quanto riguarda l'immigrazione stiamo lentamente superando il punto critico": è quanto afferma il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk nella lettera d'invito ai 28 in vista del vertice di questa settimana.
All'ordine del giorno, scrive Tusk, ci saranno appunto la crisi dei migranti, l'accordo commerciale con il Canada e i rapporti con la Russia. Sulle migrazioni, Tusk e l'Alto rappresentante Federica Mogherini presenteranno lo stato dell'arte nell'implementazione dei cosiddetti 'migration compact'.
L'azione europea per contenere i flussi migratori, secondo Tusk, è stata maggiormente visibile nella rotta del Mediterraneo orientale, la cosiddetta 'rotta balcanica', "dove abbiamo osservato un calo del 98% nel passaggio di migranti irregolari tra il settembre di quest'anno e del 2015". Incrementati anche gli sforzi per aiutare i Paesi d'origine a riprendere i propri cittadini. "A giugno - sottolinea Tusk - Frontex ha già rimpatriato il doppio di migranti irregolari rispetto a tutto il 2015".
Per quanto riguarda la rotta del Mediterraneo centrale, ovvero quella che passa per l'Italia, invece, "gli arrivi - afferma Tusk - sono stati allo stesso livello di quelli del 2014 e del 2015. Per questo dovremmo concentrarci al vertice sul lavoro fatto con i Paesi d'origine e transito in Africa".
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