"In linea con la direttiva BRRD (che ha creato il 'bail in'), l'attuazione delle regole di oggi non fissa un livello minimo armonizzato di strumenti 'bail-in able' in ogni banca. Ma dà invece alle autorità di risoluzione una guida dettagliata per fissare tali requisiti per ogni banca, dando loro discrezionalità sul livello minimo di MREL e sulla composizione appropriata per ogni banca", spiega Vanessa Mock, portavoce del commissario ai servizi finanziari Jonathan Hill. Questo perché "la natura degli MREL, specifica per ogni banca, riconosce la diversità dei 'business model' e le strategie di finanziamento delle banche europee, tutte soggette alla direttiva BRRD e quindi al 'bail in'.
Anche se la Commissione, nel suo regolamento, non ha fissato un livello minimo di MREL da rispettare, per accedere ai fondi del fondo salva-banche vale sempre la soglia dell'8% fissata dall'autorità di risoluzione bancaria europea, il Single resolution board, a cui l'Unione bancaria ha dato il potere di decidere su come 'risolvere' una banca dopo che la Bce ne abbia evidenziato il fallimento. La differenza con il regolamento dell'Eba, dunque, non cambia la sostanza dell'operazione di 'bail in', che viene comunque gestita dall'autorità di risoluzione, la quale può anche decidere un target diverso (ma mai sotto l'8%).
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