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Prelievo 20% su bonifici esteri, Ue apre indagine

Interrogazioni Ppe-euroscettici. Grillo, governo Tafazzi

17 febbraio, 19:21
Fisco: Ue, prelievo 20% su bonifici estero sotto esame Fisco: Ue, prelievo 20% su bonifici estero sotto esame

BRUXELLES - Monta la bufera politica sul prelievo automatico del 20% sui bonifici per le persone fisiche provenienti dall'estero. La misura, scattata il primo febbraio scorso in applicazione di un provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate del 18 dicembre, è finita nel mirino della Commissione europea. Sulla vicenda, ipotizzando violazioni dei Trattati sulla libera circolazione dei capitali e sugli accordi che vietano la doppia imposizione, hanno presentato due separate interrogazioni due parlamentari ex leghisti, Tino Rossi (ora passato al Ppe con Forza Italia) e Claudio Morganti (rimasto nel gruppo degli euroscettici Eld con il movimento 'Io cambio'). E Beppe Grillo ne parla sul suo blog come di "manovra geniale per evitare l'ingresso di capitali in un momento in cui chi può porta i suoi risparmi fuori dall'Italia".

 

Ricordando che i capitali 'scudati' rientrarono con una tassa del 5%, il leader dei M5S aggiunge: "Come chiamare i politici messi lì dai partiti? Incompetenti? Lobbisti? Dilettanti? Sfascisti? Sicuramente sono dei tafazzisti". Il complesso meccanismo imposto dalla Agenzia delle Entrate, prelievo automatico a meno che il titolare del conto non autocertifichi che il bonifico non è un 'reddito', per l'Istituto Bruno Leoni rende la misura "vessatoria, almeno quanto superflua" e considera "tutti evasori, fino a prova contraria". Mentre Daniele Capezzone (Fi) parla di "perplessità grave e fondo" perché pone il tema di "un fisco che troppo spesso procede in base a presunzioni (e a presunzioni discutibili) con relativa inversione dell'onere della prova".

 

A Bruxelles, la portavoce del responsabile europeo alla fiscalità Algirdas Semeta ha detto che "siamo ovviamente consapevoli di questa nuova disposizione" aggiungendo che "il Commissario la sta esaminando per assicurarsi che sia in linea con i principi di base della non discriminazione e del libero movimento delle merci e dei capitali". La valutazione di Bruxelles, indicano fonti europee, dipende dai risvolti pratici dell' attuazione e dal tipo di possibilità che sarà data ai correntisti di dimostrare che quei versamenti ricevuti non sono un reddito.

 

E' sulle opzioni date che Bruxelles si concentrerà, valutando se l'idea di un prelievo 'preventivo' è proporzionato o no. Possono infatti esserci della circostanze che lo giustificano: l' amministrazione fiscale ha pieno accesso ai movimenti dei conti nelle banche italiane, cosa che invece non succede per quelli stranieri. Se le formalità per evitare il prelievo automatico non saranno considerate sproporzionate, è possibile che la Commissione ritenga la tassa accettabile. Ma per ora prende tempo e analizza tutti i dettagli, soprattutto quelli attuativi.

 


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