L'impatto negativo dei
cambiamenti climatici sta aumentando nelle regioni frontaliere e
nelle aree marittime europee, ma i Paesi e le regioni
responsabili di questa situazione stanno agendo su scala
internazionale per porvi rimedio. È quanto afferma l'Agenzia
europea per l'ambiente (Aea) in un nuovo report pubblicato oggi,
che si concentra su 12 delle 15 regioni europee transnazionali,
incluso l'arco alpino, la zona adriatico-ionica, quella dei
Balcani e il Mediterraneo. Fra i principali strumenti dell'Ue
per portare avanti la strategia sull'adattamento al cambiamento
climatico c'è il programma di cooperazione interregionale
'Interreg V B', finanziato nel 2014-2020 con 2,1 miliardi del
Fondo Ue di sviluppo regionale. Inoltre, la creazione delle
strategie macroregionali europee (l'Italia è coinvolta nella
Alpina e nella Adriatico-ionica) ha permesso di lavorare
ulteriormente a livello transfrontaliero sul clima. "Alcune
regioni europee particolarmente vulnerabili hanno già
sperimentato gli effetti del cambiamento climatico e ne saranno
probabilmente sempre più colpite anche in futuro", scrive l'Aea.
Fra gli effetti osservati sulle Alpi, ad esempio, c'è la
diminuzione dei ghiacciai e l'aumento di fenomeni come le 'bombe
d'acqua', con forti precipitazioni in pochissimo tempo.
Nell'area del Mediterraneo, invece, in futuro potrebbero
diminuire ulteriormente le precipitazioni e aumentare per durata
e intensità le ondate di calore.
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