In Toscana, spiega l'eurodeputata in una nota, esiste già il progetto pilota "Arcipelago pulito", promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, Unicoop Firenze, Legambiente, Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Labromare, Direzione marittima della Toscana, Revet e la cooperativa CFT.
L'iniziativa - sottolinea Bonafé - ha "come obiettivo quello di porre fine a un'assurdità, quella per cui i pescatori che raccolgono i rifiuti finiti nelle loro reti ne diventano produttori, assumendosene gli oneri economici, ma soprattutto giuridici. L'attuale normativa, quindi, trasforma un comportamento virtuoso in una penalizzazione e in un costo. È necessario porre fine quanto prima a questa situazione." Bonafé presenterà il progetto "Arcipelago pulito" al Parlamento europeo il 26 giugno insieme all'assessore alla Presidenza della Regione Vittorio Bugli. "I primi risultati ci dicono che il progetto funziona - ha dichiarato Bugli- ma perché sia davvero efficace è necessario colmare tutti i vuoti normativi, a partire dalla modifica della legislazione europea, fino ad arrivare a una norma nazionale coerente con la nostra sperimentazione".
"L'Europa - conclude Bonafé - segua l'esempio della Toscana e stia dalla parte dei 'pescatori spazzini' incentivando il trasporto a terra dei rifiuti raccolti in mare"
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